La Terra dell'Arcano - GDR LA SPADA DI ATHENAS
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Posted - 15 Jun 2010 :  10:48:37  Show Profile  Reply with Quote
Aikydo hammers,
scrivo perché mi è stato fatto notare che alcuni avevano capito di non dover ancora postare la propria mossa, mentre invece l'azione è a voi.
Di seguito riporto l'ultima azione postata sulla ML Arcano, per le prossime mosse vi prego di usare la ML. Se qualcuno non ha ricevuto la mail dell'azione sotto riportate è pregato di avvertirmi (provvederò a inviargli le azioni via mail fino a che non risistema la ML).

Lascerò su questo post l'ultima sequenza di azioni per locazioni per rendere più facile seguire l'andamento del gioco.

Grazie



Amarule 4 - Spiagge di Nakir
[Molten]

Molten aveva ascoltato con attenzione le parole di Vendicatore: "Da come sono stati descritti potrebbero essere dei fantasmi, creature più devote alla dea Moghul che ad Athenas" rispose infine. "Facciamo parlare Atar, forse capiremo meglio a cosa stiamo andando incontro."
Tornò quindi dal Comandante delle navi, con la ferma determinazione di farsi raccontare la vera storia della spada magica. "Dunque Atar, ricomincia la storia di questa magica spada, ma vedi di essere breve e completo allo stesso tempo. Ormai il nostro è agli sgoccioli come la nostra pazienza" disse portando la mano sull'elsa della sua spada com'era solito fare.
Fu proprio nel momento del contatto che un davanti ai suoi occhi comparvero in una sequenza veloce, ma nitida, alcune scene che in altri luoghi di Arcano stavano accadendo. Vide per prima Kikka che si apprestava a curare i feriti, l'agguato a Madras Kristal e tutto il resto. Quando la visione dopo pochi attimi scomparve, Molten cercò gli occhi di Vendicatore. Quando fu certo di essere visto dal suo compagno fece un cenno con la testa come per indicare un posto più lontano da dove si trovava e contemporaneamente impugnò ancora più saldamente la spada. "Sbrigati Atar, ho paura che il tempo rimasto sia più breve del previsto".

Amarule 5 - Spiagge di Nakir - Accampamento Etek

[Fato]
I pochi dan di sonno che Molten si concesse per ritemprarsi furono colmate da oscure visioni, che si andavano a sommare ai vari lampi di preveggenza che aveva avuto durante la giornata precedente.
Il comandante Etek immerse la testa nell'acqua gelata per scacciare le visioni: non ne aveva bisogno in quel momento. Se non avesse chiarito i suoi dubbi e compreso cosa fare... rischiava solo di peggiorare la situazione. Mangiò distrattamente la colazione che gli aveva portato il suo attendente, pensando alle domande che doveva porre ad Atar e al modo con cui porle...

Vendicatore si risvegliò da un breve sonno ristoratore, si era alternato ai suoi Dragoni per osservare le navi, scoprendo che i misteriosi guerrieri al seguito di Atar e Mark non erano statue. Finito l'incontro con i loro capi avevano iniziato a muoversi, per la maggior parte era scesa sotto coperta, lasciando solo una decina d'uomini per ogni nave a far la guardia. Ogni due dan cinque guerrieri scendevano sottocoperta e altri cinque gli davano il cambio. Il metodo era buono, non lasciava tempi morti durante il cambio della guardia. Ciononostante non avevano visto equipaggio, a meno che anche i marinai non fossero abbigliati e si comportassero come i guerrieri.
Con queste nuove informazioni il comandante dei Dragoni si ricongiunse a Molten, pronto a interrogare Atar.

"Non sono convinto dei tuoi piani..." Disse Mark, mentre la piccola barca attraccava. "Lasciarti solo con loro... e non si fidano di te... e non so cosa possano aver fatto a mia sorella."
"Smettila di preoccuparti di Keyra. E' una guerriera, e devi abituarti a vederla come tale. Inoltre ricorda che se vuoi ottenere la fiducia di uno sconosciuto sei tu che devi fidarti per primo. Puoi biasimarli per la loro diffidenza? Noi siamo gli stranieri giunti in armi nella loro terra. Noi siamo coloro che annunciano una tempesta, anche se non la portiamo, quale contadino ci accoglierebbe con gioia?"
"Umpf... parli troppo strano per me Saggio Atar. Ma seguirò i vostri ordini."
"Io non do' ordini, solo consigli."
"Seguirò quelli allora."

Molten ordinò a due Etek di accompagnare Mark a Nakir e di aiutarlo nei rifornimenti. Mentre osservava le tre figure allontanarsi, Atar ruppe il silenzio. "Bene... cosa volevate chiedermi...?"
"Molten, Comandante Etek." Rispose, a completare la frase dell'altro.
"Ed io sono Vendicatore, comandante dei Dragoni di Dulkar" Completò Vendicatore.
"Bene, comandanti, di cosa vogliamo parlare?"
"Prego," disse Molten, facendo strada verso la sua tenda, "mettiamoci comodi, e parliamo con calma." Sebbene il suo animo tradisse la necessitò di fare in fretta, aveva deciso di prenderla con calma, per valutare al meglio tutte le informazioni che avrebbe potuto avere da Atar.



Amarule 5 - Tempio dei Sogni
[Fato]
La Strega Suprema stava studiando uno dei pesanti tomi che si era fatta portare da Krymenia. Lo stato di Elenie la preoccupava, sebbene ora fosse stabilizzata, la Sacerdotessa non aveva ripreso i sensi ed era estremamente debole. Non aveva ancora trovato nulla, nessun caso simile documentato, ma continuava a cercare. Dei rumori provenienti dal cortile del Tempio la distrassero, richiuse il libro e si sistemò il vestito, un po' d'aria fresca le avrebbe fatto bene, pensò.
Mentre stava per uscire il rumore di passi di corsa la fermò con la mano sulla maniglia, prima ancora che si potesse chiedere cosa stava succedendo i passi si fermarono e qualcuno bussò alla sua porta. Kikka aprì la prota, e vide di fronte a sé una sacerdotessa palesemente agitata.
"Presto! Venite!" disse la sacerdotessa e si voltò riprendendo a correre in direzione dell'ingresso del Tempio.

"Signore, siamo arrivati."
"Mandatami Drawen." Disse Yukio a stento. La ferita gli pulsava dolorosamente, si sentiva bruciare e avrebbe voluto perdere i sensi, ma aveva dei compiti da assolvere.
"Aikydo..." Disse Drawen, avvicinandosi a Yukio.
"C'è stata una battaglia... Ti daranno le coordinate esatte. Prendi cinque uomini con te e lascia gli altri cinque qui. Vai dove abbiamo combattuto, occupati dei nostri cadaveri, raccogli il cadavere del nemico e cerca tracce, indizi, qualsiasi cosa che possa farti capire da dove venivano." Yukio riprese fiato e cercò di snebbiarsi la mente, c'era qualcosa di più importante da dire... si... "Cerca, prima di ogni altra cosa, se vedi tracce della presenza di Madras Kristal o di Pipistrello... Erano lì e non sono tra i caduti." Solo a quel punto si permise di svenire.

Lo spettacolo che si presentò agli occhi di Kikka sembrava provenire dai suoi peggiori incubi. Nel cortile del Tempio dei Sogni, distrutti dalla stanchezza e dalle ferite, i Gams avevano portato la pantera e la tigre di Myrt, entrambi gli animali avevano lievi ferite, sarebbe bastato pulirle e fasciarle, solo che le due fiere non si lasciavano avvicinare facilmente. Anche Wind, il falco di Silverwind non sembrava messo tanto male, aveva le penne arruffate e rimaneva a terra accanto al padrone.
A spaventarla era la condizione degli uomini. Silverwind era steso a terra, con il suo lupo accanto che guaiva piano e ogni tanto lo leccava, e solo il movimento del petto non lo faceva scambiare per un morto. Yukio era svenuto, il braccio destro ricoperto di sangue, con una fasciatura fatta male. Gli altri avevano ferite e ammaccature varie, almeno due avevano un braccio rotto, che pendeva inerte accanto al busto, e probabilmente uno di loro avrebbe perso la gamba. Doveva darsi da fare, e subito, per curarli, poi avrebbe chiesto cosa era successo per ridurli in quel modo.
Mosse un passo verso Yukio, e il brilliò della miara attirò la sua attenzione, la Spada di Athenas, al fianco di Yukio, era tornata al Tempio dei Sogni.

[Kikka]
Kikka osservò la misteriosa arma che aveva causato il caos nella sua amata terra, ma non c'era il tempo, ogni secondo era prezioso per gli hammers feriti; scrollò la testa per allontanare i pensieri e cercare di risolvere l'emergenza. Si voltò verso le sacerdotesse:

"Prendete le barelle e trasportate gli hammers in infermeria e cominciate a pulire le ferite, non fate nient'altro, io vi raggiungo subito appena avrò calmato gli animali e messo al sicuro la spada!".

Le fanciulle annuirono e prontamente cominciarono ad eseguire gli ordini mentre la strega si avvicinò agli animali di Silver, con loro fu facile, la conoscevano molto bene e si lasciarono curare. La Suprema agì il più velocemente possibile, perché, come aveva previsto, appena la barella del loro padrone si alzò per esser portato via dalle sacerdotesse, le bestie si divincolarono per seguire fedelmente il Dragone.
Con le fiere, la strega invece fu più cauta, abbassò la testa per non fissare direttamente negli occhi gli animali e pose davanti a sé le mani con i palmi rivolti verso l'alto per facilitarle nel sentire il suo odore e riconoscerla come loro alleata. Allo stesso tempo, intonò una dolce litania, imparata tanto tempo fa dalla sua mentore, che tranquillizzava e rendeva mansueti anche gli animali più feroci. In questo modo, sia la tigre che la pantera, seppur lentamente, si avvicinarono e si lasciarono medicare da Kikka.
Prima di dirigersi verso gli hammers, prese due candidi fazzoletti bianchi decorati con dei simboli protettivi, in tal modo prese in mano la spada senza toccarla direttamente, il motivo era semplice: sperava che il bianco, colore della purezza, unita alla magia l'avrebbe protetta da qualsiasi effetto oscuro. La trasportò ai piedi della statua di Athenas, poi, senza perdere altro tempo, corse verso i feriti, pregando di non dover vedere morire nessuno tra le sue braccia.

Entrò nella stanza dove le sacerdotesse stavano sistemando gli hammers, alle ragazze più esperte diede il compito di steccare ed occuparsi degli hammers meno feriti indicando le erbe con cui preparare degli unguenti per le ferite. Le sacerdotesse si guardarono disorientate e la più anziana disse: "Ma di solito non operiamo così..." la Suprema la stoppò subito, sapeva cosa voleva dire "Sono consapevole, che normalmente non seguite queste procedure, e usate altri tipi di medicinali, streghe e sacerdotesse hanno metodologie diverse, ma conosco i vari effetti e le controindicazioni di queste erbe, ho troppa responsabilità e non posso sbagliare andando alla cieca con ingredienti che non uso abitualmente! Dovrete fidarvi... vorrei tanto che Elenie fosse qui per aiutarmi per unire i nostri saperi, ma purtroppo ancora non so cosa le sta capitando! E fino a che non avremo stabilizzato tutti non potrò continuare a cercare!" guardò le sacerdotesse e si soffermo su quella che aveva parlato "altre domande?" tutte scossero la testa e si misero al lavoro.
La comandante delle streghe, dopo aver organizzato come meglio poteva la situazione, si sentì libera di concentrarsi completamente sull'hammers più grave: si avvicinò al letto di Silver riflettendo sulla cura più adatta, sdraiato per terra il lupo aveva un'espressione inconsolabile ed il falco, ai piedi del letto, fissava il proprio padrone attendendo di vederlo risvegliarsi.

[Fato]
Kikka studiò il Dragone privo di sensi per qualche minuto, controllandone il respiro, il colorito, le pupille, poi si rivolse ad una delle sacerdotesse che non stavano accudendo gli altri feriti: "Portatemi delle foglie di alloro, crisoprasio e due lacrime di apace."
Le condizioni di SilverWind non le sembravano gravi, forse una leggera commozione cerebrale che avrebbe costretto il dragone al riposo per qualche giorno, ma quando si trattava di colpi alla testa era meglio non rischiare.
Quando la sacerdotessa tornò con quanto Kikka le aveva chiesto la Somma Strega prese le lacrime di apace e le pose sugli occhi del dragone, quindi prese la gemma di crisoprasio e si sedette accanto a SilverWind, certa che nessuno l'avrebbe disturbata. La Somma Strega si concentrò sulla pietra fino a che la sua mente fu completamente sgombra e chiuse gli occhi. Sebbene nessuno potesse vederla, mentre la Somma Strega era concentrata sulla pietra, una luce bianca la avviluppò in una spirale, salendo dal pavimento fino alla testa di Kikka, per poi riscendere sul crisoprasio che aveva in grembo e caricando la pietra di energia. Quando la Somma Strega ebbe terminato di caricare la pietra la pose sulla fronte di SilverWind. Infine prese le foglie di alloro e le sparse attorno al corpo del Dragone, tenendone da parte alcune che consegnò alla sacerdotessa: "Prepara una tisana con queste, quando si risveglia fagliela bere."

Sebbene profondamente stanca, Kikka decise di passare a vedere Elenie, nel caso ci fossero stati cambiamenti nelle sue condizioni, ma prima che potesse raggiungere le stanze della Somma Sacerdotessa, venne bloccata da uno dei Gams che le chiese di visitare Yukio: non riusciva più a muovere il braccio e dalla ferita fuoriusciva, oltre al sangue, un liquido giallastro e vischioso. Appena sentite queste parole Kikka capì che si trattava di un veleno, e si precipitò da Yukio.

Dopo aver visitato il comandante della Legione Ombra dei Gams la Somma Strega, pallida in volto, fece mandare un semplice messaggio a Krimenia: Servono antitodi e bezoar. Subito.
Il veleno del Drago di Arcano stava uccidendo il gams, lentamente ma inesorabilmente. E lei non sapeva come contrastarlo, i Draghi di Arcano erano estinti... anche se forse era meglio dire che erano quasi estinti visto che almeno uno era ancora vivo, e non aveva mai potuto studiarne il veleno per capire come creare un antitodo. Se la paralisi si fosse estesa fino al cuore per il gams non ci sarebbe stato più nulla da fare, quindi per prima cosa doveva cercare di rallentarne l'avanzata.
La Somma Strega si fece condurre dove le sacerdotesse tenevano le loro scorte di medicinali e di rimedi. Lì prese delle foglie di eucalipto, dei diamante e un carnelian, quindi uscì dal tempio e si recò nel bosco dove pose il carnelian su una pietra piatta, traccio con un bastoncino un cerchio attorno alla pietra e quindi iniziò a recitare, prima con voce sommessa e poi innalzandola in un canto, le parole che avrebbero caricato la pietra di energia purificatrice: "elimina ciò che spinge colui lontano dalla vita, riempi di luce questo nostro sfortunato eremita".
Quando ebbe caricato il carnelian si recò da Yukio, che era in uno stato di semi coscienza, scoprì la pancia del gams e poggiò i diamanti a formare un triangolo al cui centro posizionò il carnelian. Quindi mise in infusione le foglie di eucalipto e diede ordine di mettere alcune gocce di quell'infusio sulle labra di Yukio ogni ora, e di informarla di ogni cambiamento delle sue condizioni.

Tornata nelle sue stanze Kikka si lasciò cadere sul letto. Aveva bisogno di riposare, almeno qualche minuto, prima di poter cercare di capire come curare Yukio.


Amarule 5 - La via sotterranea
[Fato]

Kristal camminava strascicando i passi, la stanchezza e la mancanza di speranza la stavano logorando. Ad ogni passo che faceva le possibilità che qualcuno giungesse in suo aiuto diminuivano, nessuno conosceva come lei il labirinto sotterrano di Arcano, e anche per la Somma Scribana si era vicini al punto dove le sue conoscenze terminavano. Al prossimo bivio, se non avesse scelto una delle strade per tornare verso l'esterno, si sarebbe addentrata in cunicoli sconosciuti, e con lei i suoi aguzzini.
"Basta così." Disse Morbuss. "Ci fermiamo qui."
Immediatamente i due banditi che lo accompagnavano bloccarono e legarono le gambe di Kristal, quindi tirarono fuori delle razioni di carne secca e un po' di pane.
"Mangia." Ordinò Morbuss alla Scribana. Kristal lo guardò con occhi sfolgoranti d'odio, e lui rise, di gusto. Poi riprese. "Mangia, devi recuperare un po' di forze, ti serviranno a breve. Credimi." E il tono con cui pronuncio queste parole era tale che non ammetteva repliche. Mangiò quanto le veniva dato, scoprendo di essere più affamata di quanto credesse.
Morbuss si prese del tempo ad osservare il volto della Scribana, così che lei fu costretta ad osservare il suo. La pelle che sembrava cuoio, i ciuffi di peli che gli spuntavano dalle guance, i denti appuntiti e il naso storto, come se fosse stato rotto più volte, ma la caratteristica di Morbuss che l'attraeva e la ripugnava maggiormente erano gli occhi. Occhi gialli, che sembravano scavarti dentro.
"Occhi di Lupo." Disse il brigante, e sorrise della sorpresa della donna. "Un tempo mi definivano così. Direi che è tempo di giocare, tu ed io."
Kristal rabbrividì e cercò di farsi più piccola ranicchiandosi. Morbuss scoppiò a ridere.
"Sai, mi sono sempre piaciuti i giochi. Soprattutto quelli con una buona posta in palio. Quindi ora stabiliremo la posta e poi giocheremo."
I due briganti che accompagnavano Morbuss lo guardarono con un misto di stupore e sospetto, ma rimasero in silenzio.
"Non avrai nulla da me." Gli rispose Kristal, cercando di mantenere piatto il tono della voce. L'unica cosa che ottene fu un'altra di quelle risate esplosive di Morbuss.
"Quando ci siamo visti, prima, hai pensato a me come a un demone... Non sei andata troppo lontana dalla verità." Due pugnali volarono, scagliati con una forza disumana, fracassando elmi e teste dei due briganti. Kristal guardò la scena, incapace anche di chiedere il perché di quel gesto.
"Questi tunnel sono pieni di ricordi... quando ero più giovane venivo spesso a giocare da queste parti. Poco più avanti, su questo tunnel, c'è una colonia di ratti delle tenebre. Fra poco sentiranno l'odore del sangue e si precipeteranno qui. Dopo aver divorato i cadaveri seguirano la scia d'odore e paura che ti lascierai dietro. Se sarai rapida e farai le scelte giuste, magari riuscirai ad uscire prima che loro ti raggiungano. Questo è il gioco. Ora passiamo alla posta."
Lo sguardo di Kristal si perdeva nelle profondità del corridoio. Un branco di topi era pericoloso. Fra quanto sarebbero arrivati?
"La posta." ripetè Morbuss, facendo tornare l'attenzione della scribana su di lui. "Una frana ha liberato il passo che avevamo bloccato duecento anni fa. Gli Uomini-Lupo, che avevamo cacciato da Arcano, sono tornati insieme ai loro draghi. Sono potenti ma possono essere sconfitti. Lo abbiamo già fatto."
Molte domande si affollarono nella mente di Kristal e quando prese fiato per porne una, Morbuss le tappò la bocca.
"Non hai tempo per le domande. E comunque le risposte sono tra le pergamene che ami tanto, con un po' di pazienza le troverai. Sempre che tu sopravviva al nostro gioco." Detto questo tagliò le corde che la legavano, e si incamminò verso il buio. "Inizia a correre..."

[Kristal]
Accidenti...
La scribana non aveva mai imprecato, non era sua abitudine, ma una situazione come quella lo richiedeva proprio!!!
Quel tipo era davvero indecifrabile. Perchè non la uccideva? Oramai era rassegnata alla sua sorte...
Si guardò attorno. Esaminò velocemente i due cadaveri. Uno aveva uno zaino con un po' di cibo, ma lei aveva appena mangiato. Un altro zaino era chiuso, non aveva tempo di aprirlo e guardarlo e non voleva portare con sè troppo peso che le avrebbe rallentato la corsa.
Bevve l'acqua che era in una borraccia e ignorò le torce che erano a terra a pochi passi: aveva girato nel buio fino a quel momento, temeva che le torce la facessero inciampare e cadere, e lei aveva molta più paura di quei disgustosi topi che del buio!
E poi corse.. o almeno si mosse più velocemente che poteva, a tentoni.
Un conto era essere uccisa... "normalmente", un colpo d'ascia e via. Un altro era essere raggiunta da quelle schifose bestie... non poteva nemmeno immaginare come fosse una morte di quel genere!
I delinquenti non la stavano seguendo.. chissà perchè.
Giunse ad una specie di atrio da cui si dipartivano quattro cunicoli: erano altrettante uscite verso le locazioni più vicine, e verso il cielo azzurro!
Ecco.. la deviazione per Nosambra. Quante volte l'aveva percorsa, quando accompagnava Asiram per portare il sale alle Hibryans e la strada principale era impraticabile!
Non esitò, scelse velocemente quella direzione. A Nosambra l'avrebbero aiutata, era amica delle strane creature che la abitavano... e magari ne avrebbe anche incontrata qualcuna nel cunicolo, perchè no?...
Un lieve bagliore di speranza cominciò a sostituirsi alla disperazione precedente.
I topi ancora non si sentivano... lei era stanchissima, ma sembrava animata da una forza sconosciuta che la sorreggeva, e continuò con rinnovata energia il suo assurdo viaggio verso l'ignoto.

[Fato]
La Somma Scribana stava correndo per i cunicoli oscuri della via nascosta. Inizialmente non aveva prestato peso alla minaccia di Morbuss, si era allontanata in fretta, più per il timore che il bandito tornasse che non per paura dei Ratti, e per parecchio tempo il suono dei suoi passi e del suo respiro furono l'unica cosa che rompeva il silenzio minaccioso che la circondava.
Poi sentì il ticchettio. Un ticchettio che si moltiplicava sempre più in fretta, prodotto da decine e decine di zampette che correvano verso di lei. Kristal aveva aumentato il passo, fino a mettersi a correre, cercando di non farsi raggiungere dal branco di ratti affamati che la stavano inseguendo.
Correva da quasi un dan, il cuore le stava scoppiando in petto, il fiato sempre più affannato, i muscoli delle gambe doloranti, ma non poteva fermarsi e non poteva sbagliare strada, entrambe le opzioni erano foriere di morte.
Quanto mancava all'uscita? Era certa che quegli animaletti non sarebbero usciti all'aperto, quindi uscire significava salvezza e riposo. Svoltò, a tutta velocità, se non ricordava male il corridoio era libero, altri tre bivi all'uscita...
Era finita. Era finita addosso ad una colonna ed era caduta. Non c'erano colonne nella strada che aveva scelto per Nosambra, quindi aveva sbagliato strada, e i ratti erano sempre più vicini. Kristal inviò un pensiero ad Arawen, pregando la Dea di risparmiarle il dolore, almeno il dolore...

La luce esplose come un lampo, accecandola, ed accecando anche i ratti che la seguivano, ed erano molto più vicini di quanto avesse immaginato la Madras. Due mani forti la sollevarono e la trascinarono.
"Presto, la luce non li fermerò per molto e ho solo un'altra fiala."
Non capiva, gli occhi le facevano male, feriti dalla luce improvvisa, e le parole, pronunciata da una voce sconosciuta, non l'aiutavano.
"Madras! Da che parte per l'uscita? Presto!"
Kristal, ancora intontita, indicò una direzione e si sentì subito trascinata verso il punto che aveva indicato.
"Chi...?" tentò di chiedere la Somma Scribana, ma la voce uscì in un rantolo.
"... Dragone di Dulkar, ho tentato di seguire i briganti quando li ho visti entrare nella cavità in cui era entrata lei, ma devo essermi perso... l'acustica di questi tunnel mi ha tratto in inganno, altrimenti l'avrei trovata prima." Rispose il Dragone, continuando a correre, e tenendo semi sollevata Kristal, in maniera che faticasse di meno. La Madras non aveva capito il nome del Dragone, ma non aveva abbastanza fiato per chiedergli di ripeterlo.

"Così non va bene..." Disse il Dragone, fermandosi poco prima di un bivio. "Chiuda gli occhi."
Il lampo di luce era così forte che filtrava anche attraverso le palpebre chiuse, ma questa volta non accecò completamente la Scribana.
"Dobbiamo separarci, insieme ci raggiungeranno a breve. Farò in modo che seguano me. A quel bivio lei prenderà la strada per l'uscita più vicina, io l'altra. Se può darmi indicazioni per uscire..."
Kristal cercò nella mente i ricordi della mappa dei cunicoli, ma ben poco era stato esplorato di quella zona, l'unica cosa che le riuscì di dire fu:
"Dovrebbe esserci un'altra uscita due millantie verso sud sud est ma..."
"Me lo farò bastare. E ora via, che le fiamme sono quasi spente e quindi quei maledetti potranno riprendere a correrci dietro fra poco."

Appena giunti al bivio il Dragone spinse avanti la Scribana, quindi si voltò verso i topi ed estrasse la spada.
"Non ce la farai ad ucciderli tutti..." disse Kristal, fraintendo le intenzioni del Dragone.
"Lo so, non ho intenzione di combattere." Le rispose, quindi afferrò la lama con la mano sinistra e lasciò che il suo sangue scorresse lungo fino a terra, quindi imboccò l'altro cunicolo e gridò "Continui a correre, non si fermi!"
Kristal iniziò a correre verso Nosambra, piangendo, dietro di sé sentì il rumore della spada che cadeva a terra, ma non si fermò.

Quandò uscì dalla Via Nascosta Kristal era ridotta ad essere l'ombra di se stessa. Il volto segnato dalle lacrime, la veste stracciata, i capelli scarmigliati. Si trascinò fuori dalle radici gigantesche che nascondevano l'entrata alla Via, fino ad una piccola radura di terra asciutta e si lasciò cadere distesa, poco fuori dell'acquitrino, esausta. Si addormentò senza accorgersene, e non si accorse neppure quando la sollevarono e la trasportarono altrove.

"Era nei nostri confini... Cosa ne facciamo?"
"Nulla Myalla, forse non la ricordi, ma lei ha il permesso di venire qui. Un tempo veniva con la mercante, ora è diventata importante e non viene più."
"Importante? Sei sicura?" Chiese Myalla, scivolando sul pelo dell'acqua per osservare da più vicino Kristal, adagiata all'interno di una foglia gigante, "Karilla... Non mi sembra poi così importante..."
"Lo è, e se si è ridotta così ci sarà un motivo, così come ci deve essere un motivo se è giunta fin qui. Quando si sveglierà parlerà con l'Anziano, lei saprà comprendere meglio di noi."



Amarule 5 - Kavenska - Porte della Kioskas
[Fato]

"La Spada, snudata, brillava alta sopra arcano. Forti venti la strattonavano in più direzioni, ma la spada puntava direttamente verso il cuore del paese. Stormi di volatili mangia carogne si pararono a impedirle il cammino e a deviarlo, ma ancora la Spada volava verso il Tempio dei Sogni. La Spada, sfolgorante di luce propria, raggiunse il Tempio dei Sogni e lì si fermo, ma quello dove si trovava non era il Tempio dei Sogni... ricordava una delle antiche cattedrali gotiche dei paesi degli SdU... Un bambino la raccolse, un uomo la brandì e quando smise di combattere la spada tornò al Tempio dei Sogni, solo che non era il Tempio dei Sogni, era una grotta nella foresta. Un vecchio orbo, zoppicando, la raccolse e la usò in battaglia e quando giunse il suo tempo la Spada tornò al Tempio dei Sogni, solo che non era il Tempio dei Sogni, era un'antica quercia sacra. Una fanciulla la raccolse e con essa guidò il suo popolo. E ancora la Spada tornò al Tempio dei Sogni, ed ancora, ed ancora. E ogni volta non era il Tempio dei Sogni... era una capanna, una chiesetta di campagna, un altare in una radura, un'isoletta circondata dalle nebbie..." Enya si svegliò, il sogno era vivido dentro di lei, e le sembrava contenere un messaggio, ma già i contorni e il significato sbiadivano nella sua mente, perdendosi mentre l'amazzone si svegliava completamente.

Il chiarore che precedeva l'alba era sufficiente per le Froll, che erano già in piedi e si stavano preparando a partire. Anche Enya si era svegliata prima dell'alba, ancora incerta di quale fosse il suo compito: restare a Kavenska o andare con le Froll al Tempio dei Sogni. I residui del sogno che aveva fatto la spingeva verso il cuore di Arcano... Ma chi le aveva mandato quel sogno? O era solo frutto della sua ansia e delle sue paure? L'amazzone si avvicinò alle altre Froll, cercando con lo sguardo Marjorie, sperando che la serietà e la competenza dell'amazzone chiarisse i suoi dubbi.
Quando stava per chiedere dove si trovasse l'amazzone la vide uscire dalle stalle, seguita da Bruma. Le due si scambiarono uno sguardo complice e si sorrisero, poi si avvicinarono ad Enya.
"Portatrice della Spada..." disse, sorridendo Marjorie, ed Enya avrebbe giurato che c'era dell'ironia nella frase, anche se non aveva capito a cosa si riferisse, ma poi l'altra continuò "Chiedo scusa. So che non avete ancora la Spada della Dea, ma francamente parlando non so ancora come rivolgermi a voi. Se posso permettermi un'osservazione, dovreste cercare di apparire più decisa, altrimenti le amazzoni ai vostri ordini potrebbero avere dei dubbi sulle vostre capacità, e so per esperienza che questo sarebbe deleterio per il morale e per il rendimento del gruppo..."
"Non essere troppo dura... ricordi la prima volta che hai avuto il comando di un gruppo di amazzoni?" Chiese, con voce allegra, Bruma.
"Non me lo ricordare... avevo paura di ogni decisione..." poi riprendendo il solito tono marziale, "ma è stato tanto tempo fa e me la sono cavata bene."
"Già... a parte quando ti sei seduta su un nido di formiche rosse..."
"Bruma! Avevi promesso di non ritare fuori quell'episodio!" Bruma ridacchiò leggermente, poi si allontanò per finire di prepararsi.
"Comunque... Attendiamo la vostra decisione. Come dobbiamo agire?"

[Enya]
Essere più decisa? Almeno, dare l’impressione di esserlo? Ma qui si sta letteralmente esagerando. Questo è stato il pensiero che attraversò la mente di Enya in quel momento. Che decisioni si potevano prendere? Non sapevano chi era dalla loro parte e chi si opponeva; non avevano idea se al Tempio dei Sogni li avrebbero aiutati oppure no; La spada si trovava lì, ma se non volevano consegnarla? E poi c’era il problema della Madras dispersa. Le scoppiava la testa se a questi pensieri aggiungeva quello del sogno appena fatto. Porta una mano alla tempia.
“E’ una parola, Marjorie. Sinceramente non ho idea di quale possa essere, ora come ora, la priorità principale: se andare a recuperare la spada, oppure andare in soccorso di Madras Kristal.”
Immaginava che la priorità principale per l’amazzone davanti a lei potesse essere quella di recuperare la spada.
“Credo che fino a quando la spada resterà al Tempio non corre rischi..quello che mi preoccupa è la scomparsa della Madras. Non può essersi volatilizzata..credo che il loro obiettivo non fosse arrivare alla Kioskas Imperiale attraverso la strada principale, ma tramite altre vie..più nascoste..E’ possibile che da quelle parti ci sia un qualche accesso..alla famosa Via Oscura? Se è così, è possibile che si sia addentrata per quei cunicoli..Ma presumo che nessuno qui li conosca abbastanza da potersi immergere in quella oscurità e ritrovarla..”
La testa le scoppiava. Non ce la faceva più a stare lì. Si volta è va verso l’uscita della Kioskas, aveva bisogno di starsene per un po’ da sola.
“Marjorie, fai quello che ritieni più giusto, hai di sicuro più esperienza di me e sono sicura prenderai la decisione più giusta. Io vado a ragionare.”
Non stette a sentire le proteste delle due amazzoni. Probabilmente il suo comportamento non era “professionale”, “serio”, “deciso” ma non le importava molto. Dopo un po’ che si era inoltrata nel bosco, non sentiva più le voci delle due amazzoni, o ci avevano rinunciato oppure erano andate a prendere qualche fune per riportarla indietro. In quel silenzio le immagine del sogno le tornano alla mente un po’ più chiare. L’unico significato, ovvio, che le venne in mente, per dare un senso a quel sogno, è che il “prescelto” avrebbe trovato la spada e l’avrebbe usata. Probabilmente, almeno da quel poco che ricordava, era “destino” che il prescelto si recasse dalla spada e la prendesse. Il fatto di far coincidere i vari luoghi di ritrovamento della spada con il Tempio dei Sogni, forse, è perché ora la spada si trova lì. La verità è che lei non voleva assolutamente andare a prendere la spada. Sente un rumore tra i cespugli, si gira ed era Lupo. Gli fa un sorriso.
“Almeno tu non mi abbandoni e non ti aspetti nulla da me, a parte una carezza!”

[Fato]
Il lupo guardò Enya con i suoi occhi gialli, come se capisse perfettamente i problemi che stava affrontando l'Amazzone, poi, senza preavviso ringhiò e le saltò addosso, facendola ruzzolare a terra.
Quando Enya si riprese il lupo era sopra di lei, bloccandola a terra. Dopo un breve intervallo di tempo, così breve che l'Amazzone non aveva ancora realizzato cosa era successo, le leccò la guancia e si spostò, stendendosi accanto a lei.
"E ora cosa volevi dire?" Chiese Enya, più a se stessa che al lupo. Lupo si limitò a scondizzolare tranquillo accanto a lei.
"Forse che devi imparare a non farti buttare a terra?" Disse una voce dietro di lei. In un attimo l'amazzone era di nuovo in piedi, la spada sguanita verso lo sconosciuto che aveva appena parlato, il quale non si mosse di un millimetro, incurrante della lama puntata verso la sua gola.
Il volto era circondato da una massa di capelli neri arruffati, gli occhi erano gialli come quelli di Lupo, e quando sorrise scoprì dei denti appuntiti come quelli di... un lupo.
"Calma, calma, cercavo solo di rispondere alla tua domanda..."
"Chi sei?" Chiese Enya, conosceva la gente di Kavenska, e quell'uomo non apparteneva alla Kioskas. C'erano sentinelle dei Gams sulle mura, eppure non avevano segnalato la presenza di un estraneo.
"Io? E' una bella domanda... implica più cose di quante non ne esprima. Al momento sono un vagabondo, domani non so, chi ero fino a ieri... Beh quello è affar mio."
Enya, tutt'altro che rassicurata dalla risposta, si stava chiedendo se non fosse il caso di chiamare qualcuno, nel caso lo straniero non fosse solo, ma il fatto che Lupo rimanesse tranquillo al suo fianco la convinse che non era in pericolo.
"Posso sapere, allora, cosa ci fai qui? Cosa cerchi?" Mentre faceva queste domande sentì un leggero peso sul petto, e qualcosa che la scaldava...
"Cerco te, naturalmente. Hai qualcosa di mio, anche se non sono qui per averlo indietro, e questo ci porta alla prima domanda. Cosa ci faccio qui... Servo la mia Signora."
Prima che Enya potesse esprimere il suo disappunto, lo straniero proseguì.
"La mia Signora è splendida, anche se a volte può sembrare fredda o crudele, e accoglie tutti nei suoi possedimenti. Solo che questo è un brutto periodo, e vorrebbe limitare il numero di nuovi ospiti, e per farlo mi ha chiesto di venire a parlarti... Non a parlare con te, a parlare con qualcuno di voi, ma visto che hai qualcosa di mio pensavo che quantomeno dovresti ascoltarmi..."
"Cosa avrei di tuo?"
"Lo sai... Comunque il messaggio è semplice: Il nemico nuovo non è così nuovo come si crede. Il nemico vecchio non è detto che sia nemico. La conoscenza porta alla vittoria. Nella parola nera troverai ciò che cerchi."
"Dovrebbe essere semplice?"
"Tra i messaggi che manda la mia Signora è indubbiamente uno tra i più semplici... Io la mia parte l'ho fatta. Addio Enya, abbi cura di ciò che è mio."
Enya alzò lo sguardo al cielo, era veramente stufa di profezie, indovinelli, gente enigmatica che spuntava dal nulla... E poi come faceva a sapere il suo nome?! Ma quandò tornò a guardare di fronte a sè non trovò nessuno, quello straniero esra scomparso.
Dopo essersi sincerata che non ci fossero altri strani esseri intorno, prese la catenella che portava al collo e la tirò fuori, fissando il piccolo anello che ci aveva messo. Sembrava risplendere, ed avrebbe giurato che l'effige raffigurata su di esso non le era sembrata sorridere prima dell'incontro con quel bizzaro straniero.

Enya tornò alle porte di Kavenska, dove le amazzoni la stavano aspettando. Ne mandò cinque, capitanate da Marguerite, al Tempio dei Sogni, per verificare la situazione, aiutare i feriti, e fare tutto quanto loro possibile per capire cosa ne fosse stato della Somma Scribana. Lei e le altri sarebbero andate alla Biblioteca di Arcano. La seconda parte dell'indovinello dello straniero l'aveva compresa: e il luogo di Arcano che avesse la più alta concentrazione di parole scritte era la Biblioteca.

Enya si trasferisce alla locazione Kavenska - Biblioteca


Amarule 5 - Villaggio di Tor - Tempio di Alba
[Fato]
Scarlet tremava per il freddo e per la paura. Sebbene la sua fede in Athenas fosse forte, l'essere separata dalla figlia era una prova tremenda, perché le avevano separate? In quella specie di accampamento i barbari sembravano cantare, o almeno grugnivano intonati, ma se era un canto era un canto malvagio, che le artigliava l'anima.
Sentiva il gelo accarezzarle la pelle, ricoprirla poco a poco con lunghe dita gelide che passavano su tutto il suo corpo. La sacerdotessa sgranò gli occhi, riprendendosi dalla dormiveglia in cui si trovava, e tentò di gridare, ma una mano gelida le premeva il volto, mentre altre mani, altrettanto gelide e viscide, le accarezzavano il corpo. Potendo muovere solo gli occhi cercò l'origine di quelle mani, senza trovarla, e solo per scoprire che anche il giovane Raul stava subendo lo stesso trattamento, da mani che sembravano spuntare dalla terra stessa.
Quando le mani ebbero finito di accarrezzarla in ogni punto del suo corpo, compresi il volto e i capelli, le braccia la tennero più fortemente, mentre le corde che la bloccavano venivano recise, e la trasportarono via dalla tenda, allontanandola dal campo degli uomini-lupo, seguendo Robert che era stato portato via poco prima di lei.
La sacerdotessa non poteva girarsi, o emettere anche un solo fiato, l'unica cosa che poteva vedere era il fuoco del campo che si allontanava lentamente. E sotto il suo sguardo vide quegli esseri fiutare l'aria e agitarsi, raccogliere le loro ascie, e precipitarsi verso il luogo dove era tenuta prigioniera. Le loro urla, una cacofonia di suoni, richiamarono quella specie di sciamano e quello che sembrava il loro capo. Grugnirono tra di loro, si spintonarono, ma era chiaro che presto avrebbero iniziato a cercarla... anche se non sapeva cosa potesse essere peggio tra loro e le braccia che la stavano portando via.
Il capo grugnì qualcosa e spinse a terra un paio dei guerrieri e con pochi gesti riportò la calma e organizzò i suoi guerrieri. Ma prima che potessero trovare traccie e mettersi al loro inseguimento una specie di spaventapasseri di fango emerse praticamente dal terreno e iniziò a urlare, sputare fiamme colorate, far roteare sassi e tizzoni ardenti, sbalordendo completamente gli uomini-lupo che rimasero a guardarlo ad occhi sgranati fino a che il loro capo non sollevò un'ascia, la roteò in aria e con un colpo preciso gli fece saltare la testa. Ma il tempo guadagnato dallo spaventapasseri di fango aveva permesso alle braccia di fango di allontanarsi parecchio. A quel punto Scarlett vide che non c'erano solo le braccia, ma anche torsi, teste e gambe... Erano solo uomini ricoperti da una sostanza limacciosa e maleodorante. Ora quegli uomini correvano, trasportandola di peso, e sebbene la posizione fosse scomoda, e la corsa la sballotolasse, Scarlet si sentì riempire di speranza: quegli uomini stavano trasportando anche Robert e sua figlia.
Dopo un tempo che le sembrò lunghissimo raggiunsero dei cavalli, e finalmente li sentì parlare. "Quel pazzo di artista?" chiese una voce, poco più di un sussurro, ma la sacerdotessa la riconobbe lo stesso: Tor. "Non ce l'ha fatta, l'hanno decapitato." Rispose un altro. "Sarà dura dirlo ad Alba... la sacerdotessa sembrava esserglisi affezionata."
"Non perdiamo tempo," riprese Tor "sappiamo quanto possono essere veloci. Rimanete in silenzio, ci sarà tempo per le domande e le risposte, quei mostri possiedono un udito spaventoso."

Il villaggio era stato fortificato, e c'erano guardie che non appena li videro arrivare aprirono il cancello. Dentro, al centro di uno spiazzo, c'era Alba, che sorrideva. Gli uomini fermarono i cavalli e smontarono, prima di aiutare Scarlet e i bambini.
"Una brutta avventura, vero bimba?" chiese Alba rivolgendosi a Scarlet. "Ma ne parleremo dopo, ora avete tutti bisogno di un buon bagno... questa specie di sostanza sarà buona per evitare quegli esseri, ma ha un odore pessimo."
"Sacerdotessa..." Disse a quel punto Tor... "ho una brutta notizia... purtroppo il vostro amico, l'artista..."
"Che è successo all'Artista?" chiese un uomo, con i capelli gocciolanti, entrando nello spiazzo con una capriola.
"Ma... ma... sei stato decapitato!"
"Bel trucco vero? ho proprio perso la zucca... Peccato, sembrava ottima per fare i ripieni per i tortelli..."
"Ma come hai fatto... e come hai fatto a tornare prima di noi... No... lascia stare... ho voglia di un bagno."

Scarlet, dopo essersi ripulita e aver ripulito anche i bambini, si vestì con gli abiti, rossi, che le avevano preparato, fece mangiare Fiamma, mentre Raul, dopo aver spazzolato quanto c'era nel suo piatto, si era messo a dormire. Dopo aver messo a letto anche Fiamma, si sentì pronta a parlare con Alba.


Amarule 5 - Kavenska - Biblioteca

[Enya]
Mentre percorreva le strade e i vicoli di Kavenska fino alla Biblioteca seguita dalle amazzoni, Enya cercava di riorganizzare le idee e memorizzare e analizzare il più possibile l’indovinello dello straniero. Il medaglione era ancora caldo e più di qualche volta, Enya portò automaticamente la mano su di esso. Cercava di ricordare la prima volta che trovò l’anello, ma le immagini erano troppo sbiadite dal tempo e non riusciva a ricordare il volto dell’essere che incontrò allora. Imboccarono un vicolo selciato tra degli alti edifici, gli unici rumori erano i passi delle Amazzoni Froll. Con quel sottofondo, Enya provò a dare un senso all’indovinello.
“Il nemico nuovo non è così nuovo come si crede. Il nemico vecchio non è detto che sia nemico. La conoscenza porta alla vittoria. Nella parola nera troverai ciò che cerchi.”
Il vicolo fa una curva e poi un’altra ancora, poi ritorna diritto a in fondo ad esso, sembra apparire più luce e si intravede un enorme spazio. C’erano quasi, doveva sbrigarsi a trovare un senso logico.
“Il nemico nuovo non è così nuovo come si crede/ Il nemico vecchio non è detto che sia nemico.” Da questo primo pezzo, deduce che entrambi i nemici di cui si parla si potrebbero ritrovare nella storia di Arcano. Probabilmente, la seconda parte è un aiuto per capire che i loro alleati un tempo erano nemici, mentre la prima indica che i nuovi nemici sono esseri che la gente di Arcano ha già affrontato in passato.
“La conoscenza porta alla vittoria.” Evidentemente voleva dire che conoscere il proprio nemico e alleato era una preziosa arma per difendersi e vincere.
“Nella parola nera troverai ciò che cerchi.” Questa era la parte alla quale non sapeva dare un vero senso. La soluzione più logica, ed é la prima che le é venuta in mente, é che per “parola nera” si intendesse la parola scritta. Nera poiché era scritta con l’inchiostro. Però, è anche vero che è un indizio un po’ ambiguo. È abbastanza scontato che l’unico posto dove poter fare simili ricerche e trovare la “conoscenza” per la vittoria, è la Biblioteca e, quindi, i libri che essa contiene. L’unico modo per togliersi quel dubbio è quello di provare a fare delle ricerche anche su un probabile libro che si intitoli “parola nera” o se esiste qualche storia così intitolata.
Arrivano alla fine del vicolo e, come si aspettava, sbucano su un enorme spazio dove si trovava un edifico con una scalinata: la Biblioteca di Arcano. Enya fa un sospiro ed inizia ad avviarsi verso la scalinata. Facendo il punto, la ricerca si sarebbe dovuta concentrare su: la storia d’arcano, le guerre combattute dagli hammers fino alla più recente degli SdU comprese le alleanze e i nemici del tempo. Dato che si trovano lì, conviene anche fare delle ricerche per vedere se esistono dei documenti, ma anche delle fiabe o ballate che narrano la storia della Spada di Athenas o comunque ne riportino l’apparizione. Era ancora un po’ tormentata dal sogno di quella notte, e sembrava che la spada fosse apparsa altre volte tra i popoli d’Arcano. Giusto, era essenziale fare delle ricerche anche dei popoli che abitano o hanno abitato Arcano oltre agli hammers. In ultimo, tentare una ricerca sulla “parola nera” e sui servitori delle Dee. L’apparizione di quel tipo l’ha turbata, in particolare il riferimento alla sua Signora: “La mia Signora è splendida, anche se a volte può sembrare fredda o crudele, e accoglie tutti nei suoi possedimenti. Solo che questo è un brutto periodo, e vorrebbe limitare il numero di nuovi ospiti, e per farlo mi ha chiesto di venire a parlarti.” Non tanto le prime parole quanto le ultime, riferite ai suoi possedimenti dove tutti accoglie e che ora è un brutto periodo e vorrebbe limitare il numero dei nuovi ospiti, le fanno pensare alla Dea Moghul. Se così fosse, la cosa le metterebbe un'ansia terribile pensando all’anello che porta appeso al collo. Alza gli occhi dal pavimento selciato e vede che sono arrivate alla base della scalinata. Inizia a salire sperando che ci siano intoppi o brutte sorprese ad attenderle.


Cutter Raven
Esploratore Lokot

Edited by - Cutter on 05 Oct 2010 00:00:30
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Scarlet

114 Posts

Posted - 22 Jun 2010 :  23:08:31  Show Profile  Reply with Quote
Scarlet non rispose subito, era confusa, frastornata, la soluzione più ovvia era chiedere aiuto,ma avrebbe perso troppo tempo. Poi la sua mente ebbe come un flash back: "Il bosco" pensò a voce alta... Ebbe un lampo di genio:"Raul, io sono una donna, ma sono armata" Infilò la sua esile mano in petto traendo dall'incavo dei seni un pugnale incastonato di rubini "Questo mi fu forgiato da mio fratello Robert per difendere il mio onore, non lo usai mai perchè le mura del tempio mi protessero dalle insidie degli uomini, ma non esiterei ad usarlo a tradimento" soggiunse decisa. Con un sorriso maligno soggiunse: "Non esiterei ad uccidere. Se osano farci del male trapasserò chiunque con questo pugnale... anche Tor." Raul soggiunse: "Anche io sono armato, ma che c'entra il bosco?" Scarlet sospirò: "Conosco una strada segreta per raggiungere Alba, una strada che mi sottrasse al massacro un tempo. Nel bosco c'è un sentiero segreto e poi... non temo Tor, le leggi dell'onore maschile non tollerano la mia maternità, sono stata di un altro e Fiamma ne è la prova e poi strani presagi dicono che Tor ha una sposa al suo fianco, gli sarà più difficile perseguitarmi" Il vento accarezzò i suoi capelli ramati, Raul osservò il suo volto perfetto e bellissimo:"Avete avuto una visione,mia signora? Il volo degli uccelli..." Scarlet sorrise compiaciuta "Sempre più sveglio il mio discepolo! Lo stormo di uccelli mi dette il segno e mi fece rammentare del bosco... vedo che stai imparando anche tu ad osservare i segni delle dee..."

Scarlet
Madre di Athenas
Sacerdotessa del tempio dei Sogni

sacerdotessa

Edited by - Scarlet on 24 Jun 2010 10:59:47
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Cutter

32 Posts

Posted - 24 Jun 2010 :  11:19:56  Show Profile  Reply with Quote
Scusate se torno a ripetermi, il post a inizio pagina serve solo come riepilogo dell'ultima giornata, per facilitare la comprensione della situazione nelle varie locazioni, non postate azioni qui, ma mandatele via mail, sarà mia cura tenere aggiornato il post di riepilogo.

Grazie


Cutter Raven
Esploratore Lokot
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Kristal

1453 Posts

Posted - 01 Jul 2010 :  07:12:32  Show Profile  Reply with Quote
ALLORAAAAA!!!
Vogliamo proseguire l'avventura? Mi prendo i reumatismi dentro quel dannato cunicolo!!! :-)

p.s. Per Scarlet: Raul non potrà diventare sacerdote.. non esistono su Arcano! Scusa se non l'ho fatto notare prima...

Madras Kristal
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Scarlet

114 Posts

Posted - 01 Jul 2010 :  08:59:27  Show Profile  Reply with Quote
Ok, magari Raul potrebbe diventare mago
Scarlet

sacerdotessa
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Kristal

1453 Posts

Posted - 02 Jul 2010 :  08:06:13  Show Profile  Reply with Quote
Mago è ok!!! ^__^

Madras Kristal
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Scarlet

114 Posts

Posted - 03 Jul 2010 :  20:32:25  Show Profile  Reply with Quote
Grazie, Kristal, sei un tesoro
Scarlet

sacerdotessa
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Cutter

32 Posts

Posted - 17 Aug 2010 :  15:43:25  Show Profile  Reply with Quote
Aikydo,

la situazione attuale, per giocatore, vede:

Enya, alla Biblioteca [+]
Kikka, al Tempio dei Sogni [*][+]
Kristal, a Nosambra [*][+]
Liberamente, svenuta e portata nelle stanze di Solenor al comando Gams [*]
Molten, accampamento Etek sulle coste di Nakir, si appresta a interrogare Atar [+]
Pipistrello, disperso durante l'attacco dei briganti [*]
Scarlett, villaggio di Tor, Tempio di Alba, si appresta a parlare con la sacerdotessa [*]
Silverwind, al Tempio dei Sogni (Curato, riparte dal suo risveglio)[*]
Solenor, al capezzale di Liberamente [*]
Vendicatore, accampamento Etek sulle coste di Nakir, si appresta a interrogare Atar [+]
Yukio, ferito, diretto al Tempio dei Sogni [*]

con [*] si indicano i giocatori che possono effettuare la loro prossima azione.
Con [+] si indicano i giocatori impegnati in "giochini" per determinare le prossime mosse del Fato.
A inizio pagina ci sono i resoconti divisi per locazione.
Chiunque è libero di intervenire nel gioco, anche aprendo nuove locazioni.
Per domande, suggerimenti, richieste mandatemi pure missive o inviate mail dirette a me.

[tenterò di tenere aggiornato anche questo post]

Grazie


"giochini" svolti finora:
Enya - ricerca in biblioteca [in corso]
Kikka - Curare Silverwind
Kikka - Curare Yukio [in corso]
Kristal - fuga dai ratti delle tenebre
Kristal - ricerca in biblioteca [in corso]
Molten - interrogare Atar [in corso]
Vendicatore - interrogare Atar [in corso]


Cutter Raven
Esploratore Lokot

Edited by - Cutter on 05 Oct 2010 00:01:52
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Gerrok

278 Posts

Posted - 15 Dec 2010 :  19:36:03  Show Profile  Reply with Quote
erano secoli che non si vedeva nessuno in biblioteca, e francamente Gerrok era stato per lunghissimo tempo impegnato a cercare di trascrivere vecchie pergamene in via di sbriciolamento, ed era ormai sua abitudine vivere in solitudine a trascrivere migliaia di parole su nuove pergamene.
Un rumore lo risvegliò dal suo torpore scribacchino....



Edited by - Gerrok on 15 Dec 2010 19:38:15
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Kristal

1453 Posts

Posted - 16 Dec 2010 :  07:47:04  Show Profile  Reply with Quote
OT

O__O E' tornato Gerrooookkkk ^__^
Cos'è, un regalo di Natale?
Smack smack :-)

Madras Kristal
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Molten

612 Posts

Posted - 16 Dec 2010 :  17:30:17  Show Profile  Reply with Quote
Bentornato!!

Molten
Comandante Guerrieri Etek
Fabbro Supremo
Arciere Scelto
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Kikka

511 Posts

Posted - 17 Dec 2010 :  11:27:26  Show Profile  Reply with Quote
bentornato :D

Madras Kikka di Launam
Strega Suprema
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Enya

131 Posts

Posted - 29 Dec 2010 :  22:57:27  Show Profile  Reply with Quote
Cutter..scusami ma non ho ben capito..ora a chi toccherebbe?!?!? @_@

Enya
Amazzone Froll
Custode della Scuderia di Nakir
Arciere Scelto
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Silver_Wind

660 Posts

Posted - 28 Apr 2011 :  22:11:22  Show Profile  Reply with Quote
Devo trovare un momento per scrivere!!!!
Aiuto!!!!

Cutter, ma te ci sei ancora?



*******Silver_Wind********
Vicecomandante dei Dragoni
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Kikka

511 Posts

Posted - 06 May 2011 :  16:25:02  Show Profile  Reply with Quote
Credo che cutter sia troppo preso in questo periodo. Attendiamo un suo cenno appena gli sarà possibile ^.^

Madras Kikka di Launam
Strega Suprema
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